ABBAZIA BENEDETTINA DI PRAGLIA Caposaldo della colonizzazione agricola benedettina nell'XI secolo, ebbe importanza fondamentale nella ricostruzione e nella bonifica della campagna padovana all'alba rinascimentale, dopo il mezzo millennio di abbandono e devastazioni delle invasioni barbariche. La corte benedettina, fondata attorno al 1000 dai Maltraverso di Montebello, nel 1124 viene aggregata al monastero di Polirone. Feudo di Federico II nella prima metà del XIII secolo, diviene autonoma nel 1304. Nel 1448 viene aggregata ai Benedettini di Santa Giustina di Padova, che possedevano gran parte del territorio padovano e numerose abbazie di campagna, i quali procedono, nel 1490, ad un radicale restauro e riedificazione del monastero e della chiesa dell'Assunta, su disegno di Tullio Lombardo, come ora la vediamo. Il monastero, come molti altri, viene soppresso con le riforme napoleoniche del 1810, poi ripristinato dagli Austro-Ungarici nel 1834 e nuovamente soppresso 1866. Nel 1882 una parte del complesso venne dichiarata monumento nazionale, ma contemporaneamente venne chiusa al culto la chiesa e corpi secondari svenduti a privati. Nel 1904, dopo alcuni anni di trattative e acquisizioni da privati, ritorna definitivamente in mano ai benedettini che, oltre a riattivare l'importante attività religiosa, si dedicano e specializzano nel restauro di libri antichi e d'arte diventando il punto di riferimento mondiale di questa delicatissima attività.
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